Page 32 - Microsoft Word - Volumetto
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6 - Come faccio a controllare il diabete?
a) Quanto è dolce la mia urina?
Una prima sporadica autosorveglianza del diabete
fu resa possibile con il dosaggio della glicosuria con
i reattivi di Fehling, Benedict e Nylander. Erano
reazioni che richiedevano una piccola attrezzatura
da laboratorio: provette, pipette, boccette, fiamma
a gas o spirito. L’aggiunta del reattivo all’urina
riscaldata produceva colori vari secondo la
presenza e quantità di glucosio, con viraggi dal blu al verde, al giallo, al rosso-arancio
fino al rosso-mattone con i primi due reattivi, al bruno o al nero con il Nylander.
Da questi metodi derivarono procedure
semplificate per uso domiciliare, dal Glicometro
del dott. Burman, al Glicosimetro Zanoni, al
Diabetoscopio Siron, al
Diabetimetro Bottini.
Nel Clinitest Ames tutti i
reagenti del Benedict erano contenuti in una compressa che,
sciogliendosi nella provetta con l‘urina diluita, generava il
calore necessario alla reazione e il colore che risultava (blu,
verde, arancione) indicava la concentrazione di glucosio
presente, ovvero la glicosuria.
Nel 1956 i chimici AS Keston e JP Comer, partendo dalla reazione descritta nel 1928
dal danese Ditlev Müller nella quale il glucosio viene ossidato a perossido di idrogeno
dall’enzima glucosio-ossidasi, aggiunsero un altro enzima capace di ossidare a sua
volta un indicatore capace di cambiare il colore della soluzione. Il tutto, montato su
striscia reattiva, fu presentato al congresso della American Chemical Association,
determinando la rivoluzione delle strips, o sticks.
In realtà cartine reattive per la glicosuria erano note fin dal 1850
e, negli anni Trenta, circolavano Glycurette e Sanguicit (Lilly),
seguite negli anni Cinquanta dai reattivi in polvere/tavolette
Glucotest e Chetotest, quest’ultimo per la chetonuria. Ma le
nuove strisce, Diastix e Labstix Ames e Test Tape Lilly,
permettevano di leggere la glicosuria in 15 secondi con la
semplice immersione nell’urina.
Il dott. Ames Compton, la cui
industria ha decisamente
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contribuito all'autocontrollo del
diabete.