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Misurare la pressione: da Almese al resto del mondo





            Il 7 agosto 1863 nacque ad Almese, in provincia di Torino, Scipione Riva
            Rocci, figlio del medico condotto. Scipione a sua

            volta si laureò in Medicina a Torino nel 1888. Nel

            1896 realizzò per primo al mondo uno strumento
            pratico  per  la  misurazione  della  pressione

            arteriosa,  costruendo  con  un  calamaio,  del

            mercurio, un tubolare di bicicletta e un tondino
            di rame regalatogli da un lattoniere, il prototipo

            dell’apparecchio che usiamo ancora oggi.




                                                         L’apparecchio  di  Riva               Rocci,  lo

                                                         sfigmomanometro, fu poi perfezionato
                                                         dal  medico  tedesco  Henrich  von

                                                         Recklinghausen,           che       nel      1901

                                                         standardizzò         le      dimensioni         del
                                                         bracciale,  e  da  Nicolai  Sergeivich

                                                         Korotkoff,  che  nel  1904  a  San
            Pietroburgo  propose  l'applicazione  dello  stetoscopio  per  valutare  i  toni

            sistolici e diastolici. Harvey Cushing (1969-1939), famoso neurochirurgo

            americano, venne in Italia appositamente per vedere il nuovo strumento e
            poterlo  introdurre  nelle  sale  operatorie,  dove  era  indispensabile

            monitorare la pressione dei malati durante gli interventi. Cushing portò lo

            sfigmomanometro in America, da dove si diffuse in tutto il mondo.




            Contrariamente  a  quanto  oggi  raccomandato  da  tutte  le  istituzioni

            accademiche,  Scipione  Riva  Rocci  rifiutò  sempre  di  brevettare  la  sua
            invenzione e di trarne lucro. Morì a Rapallo il 15 marzo 1937. Almese gli ha

            dedicato la scuola media statale e la via che conduce alla villa di famiglia.





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