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Nuove formulazioni





            L’uso dell’insulina durante gli anni ’20 rimaneva

            comunque  un  trattamento  “eroico”,  oggetto  di

            dubbi e scetticismo nonostante i visibili successi
            nel salvare giovani pazienti ormai allo stremo. Il

            farmaco  veniva  iniettato  3-4  volte  al  giorno

                                                  perché la sua durata
                                                  d’azione era limitata

                                                  a  poche  ore,  e

                                                  presto si cominciò a
                                                  conoscere gli effetti

                                                  pericolosi  del  sovradosaggio,  ovvero  una
                                                  caduta eccessiva della glicemia (ipoglicemia).





            I tentativi di ritardarne l’azione proseguono con scarso successo fino al
            1935-36,  quando  Hagedorn  realizzò  al  Nordisk  la  prima  vera  insulina

            ritardo, la Protamina-Zinco-Insulina, con durata fino a 24 ore. Nel 1946,
            sempre Hagedorn realizzò la prima insulina a durata intermedia, circa 12

            ore: la Neutra Protamina Hagedorn (NPH), in uso ancora oggi. Negli anni

            ’50,  alla  Novo,  iniziò  la  produzione  delle  insuline  Lente,  dove  l’effetto
            ritardo era realizzato legando la molecola allo Zinco.























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