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L’alimentazione del diabetico oggi
Se queste erano le premesse, e le vere e proprie vessazioni cui erano
sottoposti i diabetici nel passato a causa di conoscenze incomplete ed
errate, non stupisce che il retaggio ne rimanga ancora oggi sulla scia di false
credenze e proibizioni ingiustificate. Senza contare il giudizio morale che
spesso condanna il paziente diabetico come un ghiottone inguaribile. Quasi
che chi li giudica fosse sempre un esempio di morigeratezza!
L’ultima recentissima perla al riguardo, del maggio 2017, è l’uscita di Mick
Mulvaney, direttore del White House Office of Management and Budget
nella nuova amministrazione americana, che ha dichiarato in conferenza
stampa di non ritenere di dover sovvenzionare le cure per chi è diabetico:
“The question is, who is responsible for your ordinary healthcare? You or
somebody else? That doesn’t mean that we want to take care of the
person, or should be required to take care of the person, who sits home,
drinks Coca-Cola, no offense, drinks sugary drinks, and doesn’t exercise,
and eats poorly and gets diabetes”.
In realtà, oggi sappiamo che l’alimentazione di una persona diabetica non
è differente da quella di chiunque altro: le calorie vanno ridotte per chi è
sovrappeso, mantenute per chi è normopeso o anche aumentate per chi
è sottopeso. Almeno il 50% del nutrimento deve arrivare dai carboidrati,
meglio se complessi (pane, pasta, riso, patate, legumi) ma anche piccole
quantità di quelli semplici sono concesse. Proteine e grassi devono
fornire l’altra metà delle calorie, in dosi più o meno equivalenti. Verdura
a volontà. Frutta quasi a volontà. Insomma: quella che dovrebbe essere
un’alimentazione sana e sensata per chiunque.
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