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Il diabete tipo 1
Il diabete tipo 1 si verifica quando le cellule del pancreas che producono
insulina vengono distrutte da un processo autoimmune. Per motivi non
ancora conosciuti, il sistema immunitario, che normalmente ci difende dai
nemici esterni (batteri, virus, tossine, …), si scatena invece contro queste
cellule, non riconoscendole più come parte dell’organismo.
Venendo a mancare l’insulina, il glucosio si accumula nel sangue in modo
incontrollato e viene espulso con l’urina. Il risultato è che il corpo perde
sostanze nutritive e acqua, dimagrendo nonostante l’aumento
dell’appetito e della sete fino ad arrivare al coma e alla morte. Nel 1° secolo
dopo Cristo, Areteo di Cappadocia aveva descritto “il disciogliersi della
carne e delle membra nell’urina”.
Il diabete tipo 1 colpisce soprattutto sotto i 30 anni di età ma non è
infrequente nelle persone più anziane. Trattandosi di una malattia
autoimmune, non dipende da stili di vita errati e richiede continui controlli
della glicemia e iniezioni di insulina.
L’insulina è un farmaco salvavita. Deve essere iniettata più volte al giorno
(almeno 4 volte) oppure somministrato per infusione continua mediante
appositi microinfusori. Le persone con diabete tipo 1 devono controllare la
glicemia prima di ogni iniezione di insulina, pungendo il dito e usando le
strisce reattive e i reflettometri oppure utilizzando i moderni sensori
portatili.
La ricerca si muove per realizzare sistemi integrati sensore-infusore
(pancreas artificiale) e cellule bioingegnerizzate che producano insulina
senza essere distrutte dal sistema immunitario “impazzito”.
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